Foligno, l'ospedale ancora al centro del dibattito: “Interi reparti ancora fermi”

Le forze di opposizione intervengono nuovamente sulla riapertura del “San Giovanni Battista” e lo fanno dopo la terza commissione. L'ex parlamentare Ronconi: “Torpore decisionale”

Mascherina abbandonata all'ospedale di Foligno

Il “San Giovanni Battista” tiene ancora accesi su di sé i riflettori della politica. Dopo la terza commissione andata in scena venerdì pomeriggio, con i consiglieri comunali cittadini che hanno ascoltato le parole dei vertici ospedalieri e della Usl2 insieme al sindaco Zuccarini, la minoranza torna di nuovo alla carica. Tutto ruota ancora intorno alla piena funzionalità dell'ospedale che, nonostante gli annunci delle scorse settimane da parte della Regione, per la minoranza non sarebbe ancora avvenuta. A sottolinearlo sono le forze folignati di centrosinistra attraverso una nuova nota. “E' stato accertato – spiegano dalla minoranza - che interi reparti, come dermatologia, oculistica e molte attività ambulatoriali, non hanno ripreso minimamente la loro funzionalità”. Venerdì, in commissione, erano invece arrivate le parole di Massimo De Fino (commissario Usl2): “L'attività c'è stata ed in notevole presenza” e di Camillo Giammartino (direttore sanitario Usl2): “L'attività chirurgica non è stata mai interrotta”. Queste, inoltre, le proposte dei consiglieri di centrosinistra per l'ospedale cittadino: programmazione nel medio-lungo periodo con una dirigenza stabile, ripartenza in sicurezza per il personale e per i pazienti, sviluppo della medicina territoriale per alleggerire l'ospedale e per utilizzare spazi ambulatoriali più adeguati ed un piano assunzioni che sopperisca alla carenza di personale costretto a turni massacranti. “È in gioco la funzionalità e l'eccellenza del nostro ospedale, ma ad un livello ancora più ampio, a preoccupare è la possibilità che venga depotenziata la sanità pubblica e incentivata quella privata – spiegano Pd, Patto x Foligno e Foligno 2030 -. Siamo fiduciosi che le preoccupazioni di tutti i cittadini siano prese in considerazione, che si arresti il più possibile anche la fuga di eccellenti professionisti verso strutture private o altri centri”. Sulla vicenda è intervenuto anche l'ex parlamentare Maurizio Ronconi. “Rinviare sine die controlli ambulatoriali per cardiopatici, nefropatici, dirottare non si sa dove esami strumentali, possono determinare gravi rischi per la salute – spiega Ronconi in una nota -. C’è un torpore decisionale che allarma e che mette a rischio perfino il futuro del nosocomio folignate. Una situazione grave, incomprensibile, rischiosa per i cittadini e che fa clamorosamente il paio con la contestuale riapertura della movida folignate durante la quale migliaia di giovani, incuranti di un virus che, dicono gli esperti, continua minaccioso ad essere presente, nei fine settimana - conclude - si accalcano in via Mazzini (forse intendeva via Gramsci ndr) centro della movida”.

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di Redazione

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